comune di Arezzo: interrogazioni in Consiglio Comunale
di
Angelo Bianconi
·
29 Giugno 2021
Consiglio Comunale 29 giugno / interrogazioni
La prima interrogazione è stata presentata da Donella Mattesini sulla tutela e valorizzazione dei beni comuni, questi ultimi oggetto di una legge regionale toscana che ne delega cura e amministrazione condivisa agli enti locali e al ruolo attivo dei cittadini. La consigliera comunale ha chiesto al sindaco se è intenzione del Comune di Arezzo dare attuazione con uno specifico regolamento alla legge, che prevede una banca dati di questi beni, incrementabile nel tempo, e stabilisce anche come lo stato di abbandono degli immobili sia un ostacolo alla costruzione di equi rapporti sociali.
Ancora Donella Mattesini ha chiesto perché i problemi delle dipendenze vengano affrontati solo nell’ottica del disturbo alla quiete pubblica. “La presa in carico del degrado e del disagio sociale dovrebbe invece portare a politiche preventive e integrate con ogni istituzione coinvolta. Sono in aumento povertà economiche estreme per cui occorrono assistenza e presa in carico delle persone coinvolte in questo fenomeno e, per i senza casa, soluzioni su dove poter dormire. Cos’ha in cantiere questa amministrazione”?
Michele Menchetti ha chiesto di intervenire rapidamente sulla situazione di viale Cittadini e via Duomo Vecchio, lasciate a se stesse per vari aspetti, dai marciapiedi deteriorati ai parcheggi, alla vegetazione fuori controllo.
Ancora sul mancato sfalcio di erba presso gli incroci e lungo i marciapiedi e le strade comunali è intervenuto Andrea Gallorini: “si tratta spesso di viabilità periferica e di limitata larghezza. Il fenomeno si presta a un doppio tipo di considerazioni e critiche: dal decoro cittadino alla sicurezza per pedoni e automobilisti”.
L’assessore Alessandro Casi ha ricordato che è stato conferito l’incarico di tagliare l’erba a una ditta e i lavori sono partiti lunedì 21 giugno. “Contiamo di risolvere rapidamente il problema”.
Francesco Romizi ha chiesto chiarimenti sul progetto Giocoquando e sui 200.000 euro destinati alle famiglie con figli compresi nella fascia di età 3/14 anni e frequentanti i centri estivi. Molte le domande: perché la lista degli ammessi a Giocoquando è stata resa pubblica il 25 giugno? Perché Giocoquando è riservato solo ai genitori che lavorano in presenza e discrimina in sostanza chi lavora in smart working? Perché non ci sono state agevolazioni per i genitori con figli disabili e che fruiscono dei benefici della legge 104? Perché gli ammessi sempre a Giocoquando sono stati estratti a sorte e perché non è stata data possibilità di rinuncia per lasciare posto eventualmente ad altre famiglie? E in merito al bonus dei 200.000 euro, perché sono state escluse le famiglie con figli sotto i 3 anni”?
“I campi estivi – ha ricordato il vicesindaco Lucia Tanti – hanno come riferimento temporale proprio la fascia di età citata nell’interrogazione e sono inibiti a chi è più piccolo. Stiamo però pensando di prevedere forma di benefici anche per le famiglie con figli di età compresa fra i zero e i 3 anni. Sugli altri quesiti relativi a Giocoquando, fornirò risposta scritta”.
Valentina Vaccari ha ricordato la situazione igienico-sanitaria di degrado della città “che ha un triste primato sullo stato di abbandono dei bagni pubblici. Chiediamo il ripristino e la riqualificazione di quelli esistenti e la realizzazione di nuovi, con fasciatori, accessibili ai disabili e, perché no, progettati da designer come accade in altre città italiane ed europee”.
Anche Francesco Romizi ha chiesto se sono in previsione nuovi bagni pubblici. “L’argomento è peraltro oggetto di una petizione popolare che ha raccolto numerose firme. A questo punto i cittadini chiedono risposta. Dopo di che, si pone il problema dell’opportuno presidio di queste strutture”.
Michele Menchetti ha chiesto quali iniziative siano state intraprese o allo studio per fermare il degrado che si manifesta per le strade e piazze ogni fine settimana. “L’elemento che meglio lo caratterizza è lo strato di bicchieri abbandonati. La proposta è quella di incentivare il cosiddetto vuoto a rendere, oltre che i controlli delle forze dell’ordine, che dovrebbero peraltro sanzionare l’abbandono di qualsiasi rifiuto, sigarette comprese”.
L’assessore Marco Sacchetti: “il fenomeno in determinate zone della città è intenso, lo stiamo tamponando con il servizio di raccolta dei rifiuti, anche con turni ulteriori rispetto a quelli già previsti. Il vuoto a rendere è un concetto condivisibile ma ha una criticità: dovrebbe essere incentivato, affinché sia efficace, su tutta la filiera del vetro. M’impegno comunque a capire se c’è la possibilità di applicarlo”.
Alessandro Caneschi: “chiediamo quali iniziative di riqualificazione siano previste per Frassineto che da anni è lasciata a se stessa. Le sottolineature che intendo rimarcare sono per il passaggio pedonale adiacente alla strada provinciale, la necessità di una segnaletica luminosa lungo la provinciale stessa, il rifacimento del manto stradale all’interno della frazione e la programmazione di interventi per la struttura sportiva, finanziati dall’amministrazione comunale, per il recupero di quell’importante area polivalente di aggregazione sociale”.
L’assessore Alessandro Casi: “è già programmato il taglio dell’erba del campo da gioco. Ho effettuato un sopralluogo per verificare lo stato dei marciapiedi della frazione rilevando come la manutenzione degli stessi sia un intervento da programmare con attenzione. Durante lo stesso sopralluogo ho notato situazioni di criticità sui manti stradali che stiamo cercando di risolvere mentre sulla segnaletica mi riservo di fare ulteriori verifiche”.
È intervenuto anche l’assessore Federico Scapecchi: “diciannove aree sportive rientrano in una delibera di giunta con la previsione di un bando per affidare la loro gestione. Tra queste c’è Frassineto, reinserita grazie all’attenzione del sottoscritto. Attenderemo con fiducia le proposte”.
Giovanni Donati: “è il momento di un piano antincendi per l’estate e di un tavolo per capire quali e dove siano le aree abbandonate che necessitano di ordinanze per la loro ripulitura”.
L’assessore Alessandro Casi: “da maggio, grazie a una convenzione sull’antincendio boschivo stipulata con l’associazione La Racchetta, abbiamo lavorato molto sulla prevenzione. La convenzione disciplina i pattugliamenti, le reperibilità, la manutenzione di due invasi, l’uso di due telecamere di avvistamento a Poti e Lignano. Dal primo luglio al 31 agosto opererà un’ulteriore associazione per l’avvistamento degli incendi a Lignano”.
Ancora Giovanni Donati ha chiesto progetti e opere specifiche per la manutenzione del canale della Marchionna e del fosso dell’Abetina al Bagnoro. “Si tratta di due letti di proprietà comunale che manifestano molti problemi, dalla presenza di fauna alla vegetazione rigogliosa che può facilitare l’ostruzione delle acque e di conseguenza l’allagamento dei piani interrati delle abitazioni”.
“La manutenzione dei corsi acqua e del demanio idrico – ha specificato l’assessore Marco Sacchetti – è demandata al Consorzio di bonifica. Tutti gli anni, il consorzio propone il piano degli interventi all’amministrazione comunale e ovviamente non tutto il reticolo idrografico è trattato con la stessa frequenza e intensità. Ricordo che abbiamo centinaia di chilometri di corsi d’acqua sui quali effettuare la manutenzione e in questa sono compresi anche gli sfalci della vegetazione. Prendo atto della situazione rilevata per i due corsi citati dall’interrogazione”.
Marco Donati: “abbiamo discusso in questa sede atti di indirizzo sulla vicenda processuale Coingas e valutato se l’ente dovesse o meno costituirsi parte civile. Con un messaggio di posta elettronica certificata al segretario generale ho chiesto se l’amministrazione comunale avesse richiesto pareri a professionisti esterni per ottenere una delucidazione su come il Comune dovesse comportarsi. Da 8 giorni non ho ricevuto risposta, né che esistano pareri né che non esistano. Sono costretto a presentare un’interrogazione per sapere se in realtà ci sono e quale sia il loro contenuto. Il mio accesso agli atti è per ora negato, su un tema delicato e a causa di una procedura farraginosa”.
Il vicesindaco Lucia Tanti: “abbiamo ricevuto il parere di un professionista, a cui è stato fornito il testo dell’atto di indirizzo approvato dal Consiglio Comunale. Professionista di fondata competenza, evidente capacità e territorialmente neutro. Il segretario generale ha risposto proprio stamani alla Pec dell’interrogante”.
Ancora Marco Donati è tornato sull’episodio del recupero da una scuola comunale della nipotina sbagliata da parte di un cittadino. “Il tema più importante, oltre all’inchiesta interna, è capire se le nostre scuole ricevono dall’amministrazione comunale i protocolli di sicurezza da adottare in questi casi e se gli stessi vengono aggiornati. È chiaro che fatti del genere non devono più accadere”.
Il vicesindaco Lucia Tanti: “tutto per fortuna si è risolto bene ma questa non può essere una scusa. Parliamo infatti di un nostro errore di cui dobbiamo sicuramente prendere atto. Il protocollo di sicurezza prevede due livelli di valutazioni, il primo fa riferimento al personale ausiliario e il secondo al personale educativo. Per questo, sono stati attivati due percorsi paralleli di verifica, uno per entrambe le categorie di personale coinvolto. La stessa verifica è giunta alle battute finali. Contemporaneamente, stiamo ragionando sugli accorgimenti aggiuntivi che incrementino le garanzie, come distinguere con colori diversi per nidi e materne gli stampati per le deleghe per i parenti dei bambini. Entro questa settimana, conto di chiudere l’iter delle suddette verifiche, per capire anche il tipo di provvedimenti da adottare. Fermo restando che il sistema è sicuro e che mai negli anni ha evidenziato falle, l’eccezionalità di quanto accaduto c’induce a ragionare sull’aumento dei percorsi di sicurezza”.