Comune di Arezzo: nota del consigliere comunale Egiziano Andreani (Lega per Salvini premier)
“Sulla sanità nessuna lezione. Dov’erano per 6 anni le coscienze critiche del centrosinistra apparse all’improvviso?”
È veramente paradossale aver dovuto ascoltare in Consiglio Comunale lezioni sulla sanità. Lo hanno sottolineato più colleghi di maggioranza che l’atto di indirizzo di Scelgo Arezzo è quanto meno a scoppio ritardato. Benvenuti nella consapevolezza, verrebbe da dire. La consapevolezza che una legge regionale scellerata avrebbe prodotto danni alla sanità aretina per il solo fatto che mettere insieme Sestino e l’isola del Giglio è una ricetta quanto meno azzardata. Ma c’è chi lo aveva colto nel 2015 senza aspettare il 2021. La Lega, tra queste forze politiche, si è battuta e si batte, a livello locale e regionale, per risolvere i problemi che questa legge provoca nei territori, specie nelle vallate. Legge voluta dal centrosinistra che governava e governa la Toscana.
C’è un altro aspetto però che vorremmo sottolineare. Ed è relativo al fatto che su quella legge regionale sulla sanità anche ai cittadini aretini è stato impedito di pronunciarsi. Ricordo infatti che la raccolta firme indetta subito dopo la sua promulgazione aveva portato a un referendum grazie al quale i toscani potevano votare liberamente. L’escamotage che in regione trovarono per impedire la consultazione è degno di un machiavellismo giuridico: praticamente in una notte cambiarono qualche virgola per riuscire e rinumerare la legge precedente. La nuova, si fa per dire, a quel punto non poteva più essere oggetto di quesito referendario. In tutta questa discutibile fase, dov’erano le coscienze critiche del centrosinistra che in Consiglio Comunale sono improvvisamente apparse?
È stata la nostra coerenza, che rivendichiamo con forza, a guidarci in aula. E grazie a questa abbiamo potuto dire no. Sarà infine bene che prima di fare un’ulteriore riforma regionale sulla sanità, si avvii una riflessione attenta. Certamente occorrerà fare retromarcia rispetto all’attuale configurazione territoriale delle Asl. Ma questa volta dovrà essere chiaro, agli eventuali proponenti, che il diritto alla salute non è una macchina da sottoporre semplicemente a revisione dopo tot anni.