“Il Comune di Arezzo ha fatto quanto di propria competenza, nei tempi che ANAS ha dettato”
“In merito alla nota rilasciata da Confindustria Toscana Sud preme chiarire alcune inesattezze, ma soprattutto chiarire quanto è stato fatto dall’Amministrazione. E’ indubbio che l’adeguamento a quattro corsie della E78 nel tratto aretino, da San Zeno a Palazzo al Pero, costituisca un intervento di importanza strategica per il nostro territorio che da troppi decenni aspetta quest’opera. Tuttavia si rileva che dal momento della nomina del Commissario Straordinario da parte del governo, avvenuta nell’aprile del 2021, nessuna interlocuzione, nessun contatto si sono concretizzati con tale autorità in questi due anni. Ne è la riprova il fatto che il Comune di Arezzo è stato formalmente coinvolto nel progetto della Due Mari solo nel novembre dello scorso anno, quando il Commissario Straordinario nell’ambito del procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA delle due bretelle (San Giuliano – San Zeno e San Zeno SR71) ha chiesto alla nostra Amministrazione di esprimersi in merito. Il nostro nucleo di valutazione si è chiaramente espresso sull’assoluta necessità di “assoggettare il progetto a Valutazione di Impatto Ambientale”. Per avere un’idea di cosa tale progetto comporti basti pensare solo al fatto che per la sua cantierizzazione si prevede la movimentazione di 1.200.000 metri cubi di terra per la costruzione dei rilevati stradali: in altre parole si tratterebbe di far transitare sulle nostre strade circa 60.000 mezzi d’opera in ingresso ed in uscita dal cantiere. Purtroppo nel giugno del 2023 il MASE, e non il Ministero dei Lavori Pubblici, si è espresso sulla non necessità di una valutazione di impatto ambientale ed in ragione di ciò la nostra Amministrazione ha ritenuto opportuno ricorrere al TAR contro tale provvedimento. Questo, non certo per intralciare la realizzazione dell’opera, ma solo per ribadire con forza, che oggi nel 2023, non sono più percorribili processi decisionali su interventi di grande importanza come quello in oggetto, calati dall’alto senza il coinvolgimento nelle scelte progettuali degli enti locali che rappresentano il territorio. Si ritiene infatti che il percorso più cristallino ed obiettivo per definire gli impatti generati sul territorio e sui cittadini che lì vivono, sia quello della Valutazione di Impatto Ambientale la quale non solo avrebbe consentito il coinvolgimento diretto della cittadinanza ma avrebbe anche permesso di valutare in termini di analisi costi/benefici anche soluzioni alternative.
Quanto occorso nei mesi successivi, poi, costituisce la palese riprova dell’errore di strategia che è stato commesso dal Commissario: nascita di comitati spontanei di cittadini che hanno evidenziato numerose incongruenze progettuali (vedasi nei punti di raccordo tra la nuova infrastruttura e la viabilità locale), ricorsi sui procedimenti espropriativi, ecc.. Purtroppo, essere ripartiti per la progettazione definitiva sulla base di un progetto obsoleto, di ben 18 anni fa, che contiene al suo interno soluzioni progettuali piuttosto ardite (vedi il nodo di Olmo) che sono le stesse che hanno generato la necessità di realizzare le bretelle, e che potrebbero alla fine dare luogo alla mancata realizzazione dell’adeguamento della Due Mari, è stato un altro errore, a nostro avviso, commesso dal Commissario. E ben poco pertinente è il riferimento agli strumenti urbanistici comunali richiamato nella nota dell’associazione industriali: l’opera di per sè costituisce variante. Premesso quanto sopra e sulla base dei suddetti presupposti è scaturita la posizione dell’Amministrazione in sede di conferenza di servizi: sì incondizionato all’adeguamento a quattro corsie della E78 ma revisione del progetto delle bretelle; e se non sarà possibile ottenere un percorso alternativo alla bretella San Giuliano – San Zeno, perlomeno si valutino soluzioni in grado di ridurne l’impatto e, in ultima analisi, si valuti anche la possibilità di realizzare l’adeguamento a quattro corsie della Due Mari senza realizzare la bretella stessa. I tecnici di Anas al riguardo hanno manifestato una potenziale apertura. Ed è proprio su queste posizioni che abbiamo condiviso con la Regione Toscana la linea da assumere in sede di conferenza dei servizi. Un ultimo cenno alle risorse. Per realizzare le infrastrutture ci vogliono ingenti risorse che purtroppo, come confermato dal Commissario, oggi non ci sono: per l’adeguamento di tutta la E78 necessitano circa 4 miliardi di euro; ad oggi disponibili ce ne è solo uno e pertanto mancano all’appello tre miliardi. Forse sarebbe stato più razionale occuparsi prima del recepimento delle risorse economiche e poi dare avvio alle procedure espropriative. Ma forse il Commissario è orientato su altri obiettivi”.
Arezzo, 13 dicembre 2023