Nell’ambito di servizi specifici volti al rintraccio di soggetti destinatari di misure restrittive della libertà personale, gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Arezzo, diretti dal dottor Sergio Leo, hanno tratto in arresto due uomini, entrambi destinatari di ordini di carcerazione per condanne definitive a loro carico.
In particolare, nel primo caso, lo scorso 20 maggio è stato arrestato un uomo di 46 anni, formalmente residente nel sud Italia ma gravitante nelle zone dell’aretino e perugino nei cui confronti pendeva un provvedimento definitivo di condanna a 5 anni e 4 mesi di reclusione emesso ad aprile per i reati di ricettazione, truffa e falsità materiale
Proprio un mese fa gli uomini della Squadra Mobile aretina lo avevano rintracciato a bordo di un’autovettura, al confine tra la Toscana e l’Umbria, ma in quell’occasione il condannato, consapevole dell’ordine di carcerazione emesso a suo carico, si era dato ad una lunga e rocambolesca fuga che lo aveva portato ad abbandonare il veicolo e proseguire a piedi facendo definitivamente perdere le sue tracce.
Nonostante ciò, le ricerche non si sono fermate estendendosi anche in ambito nazionale, con controlli eseguiti pure in altre Regioni.
A seguito degli ulteriori e incessanti accertamenti espletati, gli investigatori della Questura di Arezzo riuscivano ad ipotizzare una possibile localizzazione del ricercato all’interno del comune del Passignano di Trasimeno, luogo in cui veniva predisposto un apposito servizio congiuntamente a personale della Squadra Mobile di Perugia.
Proprio in quel territorio gli agenti di Polizia riuscivano finalmente a bloccare il soggetto, che, per eludere le ricerche viaggiava a bordo di un’autovettura intestata ad una società di noleggio, con i vetri oscurati, indossando un copricapo e degli occhiali da sole.
Dopo le formalità di rito, il quarantaseienne veniva quindi condotto presso la Casa Circondariale “Le Capanne” di Perugia.
Due giorni dopo, il 22 maggio, sempre gli uomini della Squadra Mobile di Arezzo davano esecuzione ad un altro provvedimento restrittivo emesso nei confronti di un uomo di 57 anni, condannato in via definitiva per vari furti commessi anche nel territorio di Cavriglia.
In questo caso il ricercato, di fatto senza fissa dimora, veniva rintracciato, a seguito di approfondimenti investigativi, nel centro storico di Arezzo e portato presso la Casa Circondariale “la Dogaia” di Prato, dove dovrà scontare la pena di due anni di reclusione.