Lucignano, Ghino di Tacco a “Letture nel Borgo”
Terzo appuntamento con la rassegna letteraria: venerdì 15 dicembre alle 16.30 Augusto Codogno e Raffaella Micheli, con la collaborazione di Mario Ascheri, presentano “Ghino di Tacco tra mito e realtà”
E’ lo storico Mario Ascheri, che ha collaborato con Augusto Codogno e Raffaella Micheli alla realizzazione del volume, ad introdurci al prossimo appuntamento della rassegna letteraria “Letture nel Borgo winter edition” di Lucignano, in programma venerdì 15 dicembre alle 16.30 alla biblioteca comunale:
“In base alla ricostruzione che abbiamo fatto, Ghino di Tacco apparteneva ad una famiglia ghibellina di una nobiltà minore: i conti di Guardavalle, residente appunto nei possedimenti tra Torrita di Siena e Sinalunga. Il padre era finito nei guai per aver ucciso il signore di Prata, in Maremma, dove i ghibellini operavano nel tentativo di far ribellare i castelli contro le potenze guelfe. La vicenda di padre e figlio Di Tacco è altresì da inquadrarsi all’interno del clima generato nel 1282 dai vespri siciliani, che impegnarono gli angioini (venuti in Toscana ad appoggiare i guelfi) in una guerra contro gli aragonesi, facendo sì che i primi allentassero la loro morsa sulle zone di Siena e Firenze. Le novità introdotte dagli studi più recenti su questo personaggio sono molte. Secondo il mito, Ghino avrebbe ucciso il giudice Benincasa a Roma, invece, da quello che emerge dal volume, Ghino avrebbe probabilmente commesso il crimine a Perugia, dove appunto lavorava Benincasa. L’ultima notizia certa che abbiamo di Ghino è datata 1297, quando Siena mobilita l’esercito dopo che in città si è venuto sapere dell’intenzione di Ghino di costruire un nuovo castello. Secondo la tradizione popolare invece, inaugurata dai commentatori di Dante e da Boccaccio e giunta quasi immutata fino a noi, Ghino di Tacco sarebbe diventato signore di Radicofani. Durante il convegno sopramenzionato e con le ricerche contenute nel volume “Ghino di Tacco fra mito e realtà” però non sono emerse prove a conferma della leggenda.
Non vogliamo affossare la tradizione ma desideriamo affiancargli un’indagine storica. Nel libro, ad esempio, sono contenute pagine importanti in cui si ricorda come l’Archivio Vaticano conservi documenti papali riguardanti Radicofani, proprio datati agli anni in cui si narra che fosse attivo Ghino di Tacco, sicuramente continueremo le indagini in quella direzione.
Tuttavia viene da chiedersi perché invece le notizie di Ghino contenute negli archivi locali si interrompano al 1297. Si potrebbe pensare che, dopo esser stato attaccato dall’esercito di Siena Ghino sia morto, ma potrebbe anche non essere così. È una mia opinione che Siena abbia voluto fare quella che si chiama damnatio memoriae nei confronti di Ghino di Tacco, eliminando ogni documento che ne ricordasse la figura; come sembrerebbe confermare fra l’altro la distruzione di tutti i siti che ospitavano i castelli di Ghino. Insomma, quella di Ghino di Tacco è una storia che ha appassionato tutti lunga ormai più di ottocento anni, ma che sembra ancora non voler finire, soprattutto perché la maggior parte della sua vita è avvolta ancora dal mistero e c’è indubbiamente molto da scoprire“.
“Siamo onorati di approfondire – dichiara l’assessore alla cultura Serena Gialli – nella nostra rassegna letteraria, la figura di Ghino di Tacco, figura leggendaria che lega le sue gesta con la storia del nostro territorio, inteso come Valdichiana. Celebrato da Dante nel VI canto del Purgatorio e da Boccaccio nel Decameron, che ne delinea i tratti de “Il Brigante gentiluomo”, è un personaggio la cui aurea di mistero, appassiona ancora oggi tutti noi.”
I prossimi appuntamenti di “Letture nel Borgo winter edition”: il 19 gennaio 2024 alle 17.00 Gianluca Barbera con “Il segreto del Gran Maestro” e chiusura prevista sabato 3 febbraio con la presentazione di “La cortina di vetro” dell’autrice Micol Flammini.