Brunello di Montalcino 2017, la maestria dei produttori esce in un anno difficile
Non è tutto oro quel che luccica così come la produzione di vino del 2017 non è certo da dimenticare.
Montalcino si dimostra ancora una volta padrone della gestione in un’annata anomala in Italia e produce vini armonici, equilibrati, di grande fattura.
I migliori enologi consulenti sono qui, così come molti dei produttori più carismatici del paese e le condizioni pedoclimatiche sono invidiate in tutto il mondo.
Un mix perfetto di fattori in grado di superare qualsiasi avversario climatico o epidemico.
L’annata 2017 è stata molto criticata per le varie difficoltà incontrate a partire dalle brutte gelate di aprile, molto tardive e del tutto inaspettate, poi la prolungata siccità (alcune zone non hanno piovuto per oltre nove mesi) e per il vero temperature elevate nei mesi di luglio e agosto.
Annata non perfetta né facile soprattutto per la drastica diminuzione della resa con perdite fino al 35-40% del volume prodotto in cantina.
Peggio ancora che durante le degustazioni i vini prodotti da buona parte dei produttori non rispecchiavano gli standard qualitativi a cui sono abituati, quindi sono state prodotte meno singole varietà, meno selezioni e ovviamente meno bottiglie complessivamente.
Per la prima volta sono state anticipate le anteprime del Consorzio Brunello di Montalcino per dare l’opportunità ai giornalisti italiani e internazionali di degustare l’annata prima della sua immissione sul mercato, una tendenza iniziata alcuni anni fa dall’enoteca internazionale guru critici. In realtà questo ha molto senso e siamo felici di questa scelta. La chiave è cercare di imbottigliare il prima possibile per arrivare a questa data nella migliore forma. Ovviamente il vino non può essere forzato e se non è pronto il produttore può scegliere di non presentare i propri vini nella finestra temporale assegnata.