Coltivava piante di cannabis nelle pertinenze della propria abitazione, scoperto e denunciato dai Carabinieri
Coltivava piante di cannabis nelle pertinenze della propria abitazione, scoperto e denunciato dai Carabinieri
Bucine – I Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno hanno deferito in stato di libertà un 48enne residente a Bucine, il quale è stato sorpreso a coltivare illegalmente piante di cannabis nelle pertinenze della propria abitazione. Non è la prima volta che l’uomo viene colto in flagranza per tale illecita attività di coltivazione. L’intervento dei militari dell’Arma è giunto al culmine di approfonditi accertamenti investigativi, frutto di un lavoro di squadra dei Carabinieri delle Stazioni di Bucine e Levane, che hanno cooperato in piena sinergia nel corso delle ultime settimane estive. In particolare, gli svariati servizi di appostamento ed osservazione notturna eseguiti dai Carabinieri, infatti, hanno consentito ai militari di individuare i siti presso i quali era stato piantato lo stupefacente, e di constatare che si trattava di piante già mature, dal fusto robusto dalle infiorescenze già sviluppate, di circa tre metri d’altezza. Successivamente, sono iniziati gli approfondimenti per identificare il soggetto che aveva la disponibilità dei terreni sui quali erano state seminate le piante, le quali erano state impiantate in un orto pertinente l’abitazione, con l’evidente intento di rendere più difficoltose le eventuali investigazioni delle forze dell’ordine. Acquisita tale certezza, è scattato l’intervento: i Carabinieri infatti, non appena sono riusciti ad identificare il “coltivatore”, hanno proceduto ad effettuare il controllo presso l’abitazione del medesimo e presso i terreni di pertinenza della stessa, rinvenendo 2 piante di grande dimensione, e ad avanzato stato di maturazione. Per l’uomo è pertanto scattata la denuncia in stato di libertà, per illecita coltivazione di sostanza stupefacente. Le piante sono state estirpate e sequestrate, e verranno sottoposte alle previste analisi chimiche, dalle quali sarà possibile determinare l’intensità del principio attivo, e, conseguenzialmente, il numero di dosi che avrebbero potute essere illegalmente commercializzate.
Arezzo, 7 ottobre 2021