comune di Arezzo: le interrogazioni in Consiglio Comunale
La prima interrogazione è stata presentata dal consigliere comunale Francesco Romizi su fatti che hanno coinvolto in piena pandemia la Asp Fossombroni: 75 persone ammalate e 18 ospiti deceduti. “I familiari degli ospiti ci raccontano di servizi sempre più scadenti, a marzo 2020 presso la struttura lavoravano 11 infermieri mentre attualmente sono 3, è sospeso il servizio infermieristico notturno, è dimezzata la presenza di operatori socio-sanitari. Chiediamo che venga convocata dalla giunta una riunione urgente tra la presidente della Asp, il cda, i rappresentanti dei familiari e i consiglieri comunali”. All’interrogazione, firmata anche dal Pd, il vicesindaco Lucia Tanti ha risposto confermando sia l’attenzione dell’amministrazione comunale nei confronti della casa di riposo sia la sua intenzione di convocare la riunione in oggetto.
Michele Menchetti ha chiesto chiarimenti sulla futura collocazione dell’hospice, oggetto da mesi di dibattito e riunioni. “Il Movimento 5 Stelle pensa che la struttura debba essere collocata al Pionta e in merito abbiamo individuato una precisa palazzina già esistente, in precarie condizioni e dunque con potenzialità di recupero. Sembrava quella la soluzione ma a seguire ne sono subentrate di nuove, finché non è emerso un quadro poco chiaro. Pare che per l’hospice verrà creato un nuovo immobile al Pionta e di questo ce ne rammarichiamo”.
Il sindaco Alessandro Ghinelli: “il fatto che per il nuovo hospice la Asl sia passata, su nostra spinta, da 36 mesi, proposta oggettivamente irricevibile a prevederne 24, induce a fare due tipi di considerazioni: la prima è che l’azienda è partita con le idee poco chiare, la seconda che ha dimostrato una certa superficialità nell’approccio al problema, considerando il fatto che della problematica dell’hospice si è fatta carico l’intera politica cittadina senza distinzioni di sorta. La soluzione adesso prospettata, con tempi parzialmente ridotti, si profila mentre stiamo registrando qualche primo segnale di cambiamento nelle politiche regionali in materia di sanità: il ritorno dell’autonomia per la zona socio-sanitaria aretina rispetto a Valtiberina e Casentino, le dichiarazioni di Eugenio Giani sulle aslone per le quali si sta cominciando a prendere atto della loro scarsa funzionalità. Vedremo poi, a breve, su chi ricadrà la scelta di nuovo direttore generale della Asl sud est”.
Ancora Michele Menchetti sulla sicurezza stradale, l’installazione di dissuasori e la realizzazione di marciapiedi nella frazione Le Capannine: “nel centro abitato i veicoli sfrecciano, l’illuminazione pubblica è veramente scarsa, è emersa con gli anni una vera e propria fogna a cielo aperto. A oggi, dopo le prime interrogazioni del Movimento 5 Stelle che risalgono addirittura al 2015, tutti questi problemi sono rimasti irrisolti. È il momento di intervenire con modi e tempi certi, anche grazie a tutor misuratori di velocità”.
Donato Caporali ha ricordato come “negli strumenti urbanistici attuali non si fa riferimento al triangolo delle cave: quale progetto ha l’amministrazione per favorire il recupero, la riqualificazione e la riconversione ecologica di quest’area degradata anche ricorrendo a risorse derivanti dai bandi di varia natura”?
Marco Donati ha presentato un’interrogazioni sul Pinqua, ricordando come le risorse messe a disposizione dal bando siano cresciute nel tempo e potevano consentire di puntare più in alto. “Arezzo si è limitata a un progetto risicato, che non ha coinvolto interi quartieri, come poteva essere, e senza puntare alla cifra massima. Il bando inoltre finanzia a oggi i primi 180 progetti in classifica grazie agli attuali 3,2 miliardi di euro ma Arezzo è posta ben oltre questa posizione e dunque se il governo non stanzia risorse aggiuntive resteremo fuori”.
L’assessore Monica Manneschi ha ricordato che “a guidarci nelle scelte, nel poco tempo disponibile, sono stati due criteri: valorizzazione e riqualificazione del patrimonio pubblico e ‘avvicinamento’ di due luoghi della città non contigui grazie a un disegno organico. Ricordo un passaggio fondamentale, ovvero che i 6 milioni e 400 mila euro dovranno essere anticipati dal Comune e dunque messi a consuntivo: possiamo disporne proprio in virtù di un bilancio sano. Qui sta la serietà della nostra iniziativa. Successivamente, con gli anni, ci verranno restituiti”.
Anche Alessandro Caneschi ha chiesto chiarimenti sul Pinqua: “il Comune di Arezzo vi ha partecipato con due soli progetti e già in precedenti Consigli Comunali abbiamo lamentato l’assenza di un’area come il Pionta. Siamo collocati al 267esimo posto con potenziali 6,4 milioni disponibili. Ma le città potevano arrivare a ottenere fino a 45 milioni di euro e per questo a noi pare sia un’occasione mancata. A che punto sono i progetti delle opere”?
L’assessore Francesca Lucherini: “avere ottenuto, a beneficio di Arezzo, una cifra simile non è affatto un risultato negativo. Da questo momento abbiamo 240 giorni per presentare il progetto esecutivo sia per Tortaia che per la ex Cadorna”.
Anche il sindaco Alessandro Ghinelli ha ricordato come “siamo stati un Comune molto concreto nell’approccio a questo bando grazie al contributo di vari assessorati, non ultimo quello al bilancio. La scelta di Arezzo è seria e oculata, compiuta sulla base delle risorse a disposizione, non solo economiche ma anche umane. Come avremmo potuto gestire progetti per 45 milioni, con quali risorse, con quale personale? E ancora: come potevamo anticipare una cifra di tale entità? Per fortuna non dovrò pormi questi temi, o forse sarebbe meglio dire problemi, come magari potrebbe succedere in altri Comuni”.
Valentina Sileno: “i cittadini di via Papini, via Monti e via Berchet chiedono sostegno e ascolto a seguito dei numerosi furti nelle abitazioni della zona. Verrà posta la questione al comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica”?
Il sindaco Alessandro Ghinelli ha confermato che sarà sua cura portarla dinanzi al primo comitato convocato per discutere di questioni ordinarie.
Donato Caporali ha chiesto se è intenzione della Giunta tornare a fare parte della rete Re.a.dy anche alla luce di fenomeni di violenza, fisica e verbale, e di bullismo legati all’orientamento sessuale delle persone che anche in città si stanno verificando. “Questa amministrazione comunale è uscita dalla rete e la solidarietà non basta. Servono azioni per il ripristino della convivenza civile e per combattere le radici di odio e intolleranza”. Caporali ha chiesto inoltre chiarimenti sul destino della consulta sulle pari opportunità.
“È la terza interrogazione – ha sottolineato l’assessore Giovanna Carlettini – che mi viene fatta su questo argomento, la prima era stata del Movimento 5 Stelle lo scorso anno, la seconda del Pd il 26 maggio. Ho dato le mie risposte rispetto alle quali nulla è cambiato. Nessuna adesione a Re.a.dy, ci sono già le leggi della Repubblica per condannare e perseguire certi gesti, discriminazioni e violenze, rispetto alle quali questa amministrazione si atterrà sempre. La consulta sulle pari opportunità: tra chi vi partecipa di diritto e le 25 adesioni arriverà a contare oltre 40 componenti. In questo momento sarebbe possibile convocarla solo a distanza ma mi piacerebbe invece riunirla in presenza. A settembre vedremo se sarà possibile, altrimenti ricorreremo alla metodologia online. In quella sede chiunque potrà parlare, avanzare proposte e noi ascolteremo tutti”.
Giovanni Donati ha chiesto chiarimenti sul bando relativo alla quota di oneri di urbanizzazione secondaria da destinare a edifici di culto e centri civici e sociali. “Quali interventi sono stati realizzati dal Comune con i circa 90.000 euro accumulati negli scorsi anni visto che per il 2019 e 2020 il bando non c’era stato? Chiedo inoltre una commissione consiliare per la modifica del regolamento e disciplinare così i criteri con i quali distribuire tali contributi”.
Alessandro Caneschi ha chiesto chiarimenti sull’area Lebole: “tra le dichiarazioni dell’assessore Francesca Lucherini e quelle dell’assessore Marco Sacchetti emerge una profonda contraddittorietà. Per la prima ci siamo quasi, per il secondo prevale la preoccupazione e di convenzioni non se ne parla. Sono 6 anni che il sindaco Ghinelli si è insediato e l’area resta nel degrado. A breve sarà aperta nei pressi anche una clinica privata e affacciandosi dalle finestre i degenti potranno ‘ammirare’ questo panorama. Qual è la reale situazione e quali sono le intenzioni della proprietà e dell’amministrazione”?
“Che non sia un bello spettacolo siamo tutti d’accordo – ha rilevato l’assessore Francesca Lucherini – ma io sono sempre stata ottimista. Parliamo pur sempre di un’iniziativa privata ma posso dire che il Comune ha fatto tutto ciò che era nella sua competenza, dal rilascio dei permessi a costruire alla stesura della convezione. Spero che la situazione si sblocchi presto. A oggi non registriamo invece criticità sul terreno della sicurezza”.
Il sindaco Alessandro Ghinelli: “ho dovuto prendere atto che gli edifici della ex Lebole non insistono sulla viabilità pubblica e dunque non ci sono i presupposti giuridici per intervenire su di essi con un’ordinanza, ad esempio, di demolizione. Si può imporre semmai un ripristino della recinzione per evitare che l’area diventi sede di rifugio notturno. Temo che questo brutto biglietto di visita ancora resterà per un po’ di tempo, al netto degli sviluppi futuri: quest’apparente inerzia, infatti, potrebbe essere interpretata come una volontà di cessione dell’area”.
Vittorio Giorgetti ha chiesto chiarimenti sulla programmata Giostra del Saracino del 5 settembre. “I quartieri sono in sofferenza, da un anno e mezzo registrano la perdita consistente di entrate. Arezzo non molla e riparte 2.0 ha dimostrato la sensibilità dell’amministrazione verso il mondo giostresco. Per confermarla, chiedo se sia possibile ridurre la presenza di ospiti istituzionali e assegnare i relativi posti nelle tribune ai quartieri stessi”.
Il sindaco Alessandro Ghinelli: “il 29 luglio tireremo in prefettura le prime somme su vari aspetti, come ad esempio le metodologie di vaccinazione dei figuranti. Più avanti, sarà evidentemente necessario un ulteriore check-up. Come noto, il governo ha prorogato lo stato di emergenza e se i provvedimenti attuali consentono di correre Giostra, da qui a fine agosto vedremo come si è evoluta la situazione sanitaria. Alcuni punti fermi li abbiamo comunque già messi: solo le tribune A, B e C potranno ospitare il pubblico e non ci saranno posti in piedi. Il numero complessivo di spettatori è ancora aleatorio, non posso dare adesso cifre esatte se non che le tre tribune saranno intorno al 50% della loro piena capacità. Ridurremo gli inviti istituzionali e lasceremo posti disponibili all’acquisto”.
Giovanni Donati ha chiesto perché non sia stato ancora convocato il tavolo di lavoro con le associazioni per lo studio e l’emissione di ordinanze su aree incolte e abbandonate limitrofe alla città. “Tali fondi possono alimentare incendi e diventare rifugio di animali selvatici che causano, come noto, incidenti automobilistici”.
Arezzo, 23 luglio 2021