Cortona, «la croce di Frate Elia» torna al Maec dopo il lungo restauro. La storia dell’opera trecentesca che si intreccia con quella di Santa Margherita
Dopo un lungo restauro torna visibile al Maec in un nuovo allestimento la grande croce dipinta del XIII secolo, già a suo tempo presente nelle collezioni dell’Accademia Etrusca e proveniente dalla chiesa di San Francesco.
La vicenda antiquaria della croce è ancora da chiarire, anche se appare del tutto verosimile che facesse parte dell’arredo liturgico della chiesa di San Francesco fino dal momento della sua costruzione ad opera di Frate Elia; inoltre potrebbe non essere escluso anche un suo collegamento con la vita di Santa Margherita dopo il suo arrivo a Cortona. Al momento delle soppressioni di alcuni enti religiosi disposte dal dominio napoleonico nel 1805, e che coinvolsero anche il convento cortonese di San Francesco, giunsero in Accademia varie pubblicazioni e opere pittoriche da esso provenienti: forse anche la croce dipinta potrebbe essere stata acquisita in tale occasione; tuttavia alla fine delle disposizioni napoleoniche, quando i frati rientrarono in possesso del convento, nessuno rivendicò la proprietà di quei beni.
La croce dipinta è citata come appartenente alle raccolte accademiche fino dalla pubblicazione dei primi cataloghi e guide dell’inizio del Novecento; durante la seconda guerra mondiale fu nascosta, assieme alle opere più pregevoli del museo e della biblioteca, per sottrarle alle razzie belliche, ma le condizioni di conservazione assai precarie ne provocarono seri danneggiamenti.
Una prima operazione di restauro fu condotta subito dopo la guerra dal noto restauratore Leonetto Tintori, per conto della Soprintendenza fiorentina; altro restauro fu intrapreso negli anni Ottanta del Novecento su iniziativa dell’allora Soprintendente Anna Maria Maetzke; ma l’intervento subì una lunga interruzione a causa della morte del restauratore; finalmente nel 2004 fu ripreso il restauro sotto la direzione della storica dell’arte Paola Refice, allora funzionario presso la Soprintendenza di Arezzo. Dopo lunghi e pazienti lavori preliminari di indagine e studio sia delle condizioni dell’opera, sia delle alterazioni dovute ai precedenti restauri, finalmente il lavoro è concluso: se ne deve attribuire il merito alla competenza di Rossella Cavigli, restauratrice della Direzione regionale musei della Toscana.
«Al di là del grande valore artistico dell’opera, che rientra a buon titolo fra i capolavori della pittura medievale italiana, e che il Maec è orgoglioso di reinserire nelle proprie collezioni, la croce rappresenta la testimonianza di un momento particolarmente intenso e vivace della vita e della religiosità di Cortona – spiega Paolo Bruschetti, vice lucumone dell’Accademia Etrusca – La croce troverà adeguata collocazione nella sala del Medioevo cortonese, accanto alle testimonianze pittoriche e artistiche in genere di questa straordinaria fase della storia della nostra città».
«Il ritorno di questa croce dipinta – dichiara l’assessore alla Cultura del Comune di Cortona, Francesco Attesti – rappresenta per tutta la nostra città un momento di assoluta importanza. Il museo si arricchisce di un’opera di straordinario valore. Da qui parte un nuovo percorso di ricerca, perché questa meraviglia non finirà di stupirci».
La presentazione dell’opera avverrà questo venerdì 9 luglio alle 16,30 nella sala Medicea di palazzo Casali dal sindaco di Cortona, Luciano Meoni, dal lucumone dell’Accademia Etrusca, Luigi Donati e dal presidente del Maec, Nicola Caldarone.
8 luglio 2021