Emanuele Sapuppo
1) Chi è Emanuele Sapuppo?
Un uomo innanzitutto che prova e cerca ogni giorno di vivere semplicemente la propria vita trasformando, qualora sia necessario, gli eventi che la vita stessa propina. Anche se ora sono alla stesura del quarto libro, non mi ritengo uno scrittore ma una persona comune che ha fatto una esperienza abbastanza particolare come esempio di vita per sè stesso ed ora per gli altri comunicandolo su carta; il viaggio che ho fatto senza soldi e senza meta barattando il mio primo libro “Il risveglio di Jacopo Canegatti” mi ha dato la possibilità di credere nei doni che l’universo “verso-uno” (se stessi), ti sa offrire! L’idea di fare la stessa vita anno dopo anno, conoscendo già quale sarebbe stato il mio futuro professionale mi andava molto stretto. In apparenza non mi mancava niente: avevo una macchina, una moto, una famiglia, un buon lavoro ma in realtà non stavo vivendo appieno, ero imprigionato in una sorta di comfort zone che mi stava soffocando. Volevo esplorare, creare qualcosa di mio. Ho rotto alcune credenze, sono andato oltre i miei limiti, ho iniziato a indagare dentro di me. Da lì sono nati dei progetti, i libri, e anche la possibilità di mantenermi facendo quello che avrei sentito più in linea con me stesso. Ad oggi, mi basta molto meno per vivere bene. Ho cambiato il metro di misura: lo stipendio che oggi percepisco non è solo quantificato in soldi ma anche e soprattutto in libertà. E credo che la libertà sia la ricchezza più grande. Sono romano vivo in una città meravigliosa, sono un insegnante yoga, ho superato i cinquanta anni e sono padre.
2) Quali sono i tuoi ricordi dei tuoi primi 10 anni e quali sono stati i tuoi giochi?
Questa domanda mi piace molto forse perchè è la prima volta che la leggo in una intervista e la trovo molto profonda e interessante. Ma aimè devo dire che il coma che ho avuto a seguito di un incidente stradale all’età di 6 anni e mezzo, mi ha lasciato un vuoto, ma credo anche e sento soprattutto che mi ha dato anche una nuova rinascita. Oggi ripensando che sono stato in uno stato di sonno per un po’ di tempo e successivamente in un risveglio, mi fa pensare di esser un privilegiato. Comunque ho avuto intorno a me l’amore dei miei genitori da quando sono nato fino ad oggi per fortuna, dunque i miei primi dieci anni sono stati contornati dall’affetto dei miei cari e anche da un cane di nome Jack, penso il mio primo amico di giochi. Nutrivo un amore molto forte verso di lui. Era davvero il mio amico fidato.
3) Cosa faresti per un mondo migliore?
Qualcuno disse che per cambiare il mondo bisogna cambiare prima sè stessi, e dunque aggiungo che bisogna continuare sempre a coltivare amore e rispetto per noi e di conseguenza per gli altri. Un lavoro esoterico che si rispecchia inevitabilmente in una coscienziosa evoluzione essoterica. A tal proposito nel mio piccolo cerco di fare buone azioni e di aiutare quando posso. Per emettere così una vibrazione positiva. Ecco, se ognuno a suo modo potesse farlo ci sarebbe un cambiamento collettivo
4) Quali sono i tuoi hobby e le tue grandi passioni?
Per molti anni ho avuto la fortuna di lavorare nello spettacolo e la mia passione per il teatro mi ha dato una spinta enorme per ben tre lustri. Ad oggi oltre alla scrittura ed alla lettura, amo camminare per la mia città e quando possibile inoltrami nella natura. Costantemente pratico la meditazione nelle maniere più disparate e cerco di curare il mio corpo mantenendolo flessibile. Ho imparato che ad un corpo flesso rispecchia una mente aperta e viceversa…
5) Che cos’è per te l’amicizia e la famiglia?
Due valori che hanno una funzione molto importante nella vita ed al riconoscimento di sè stessi. Le amicizie e la famiglia sono in egual misura importanti per avere un rapporto diretto e di confronto per la propria crescita personale. Come in un rapporto di relazione d’amore dove si possono percepire rispecchiandosi nella maniera più vera pregi e difetti. Dunque ravvivo la locuzione latina “Nosce te Ipsum”: conosci te stesso, ed è proprio attraverso questi due valori che si ha la maggiore consapevolezza.
6) Che rapporto hai con gli animali?
Per mia fortuna ho vissuto il periodo estivo appena finiva la scuola, dai miei nonni materni, in campagna, ed ho avuto la possibilità di un contatto diretto con cani, gatti ma anche conigli e galline e non meno con piccioni e oche. Devo dire che il rapporto che ho avuto con Jack il nostro cane di famiglia, ossia dei miei nonni, mi ha dato tanto amore ma anche tanta sofferenza quando se ne è andato prematuramente e inaspettatamente in cielo. Credo sia stata una sofferenza che mi sono portato appresso negli anni. Gli animali sono la parte vera dell’uomo, quella parte ormai però sconosciuta alla quale dovremmo spesso dedicargli un po’ di tempo per ricordarci da dove siamo arrivati.
7) C’è qualcosa che hai fatto che ricordi spesso?
Il viaggio che ho intrapreso nel 2015 senza soldi e senza meta barattando libri mi ha donato una maggiore forza interiore a cui attingo quando necessito. Ripenso spesso al viaggio alle emozione vissute in quei momenti così magici ed estatici. Non meno penso al viaggio fatto nel 2020 nella stessa modalità del 2015 anche se accompagnato questa volta da un monopattino, che però ho dovuto sospendere per il nuovo Dpcm. Dunque ci penso e non vedo l’ora di terminarlo. La scommessa è quella di toccare tutte e venti le regioni di Italia ed ora ne mancano ancora la metà
8) Se non avessi fatto lo scrittore cosa avresti fatto?
La vita è così mutevole che non saprei rispondere a questa domanda, tant’è che non ho scelto di fare lo scrittore, ma ho avuto ed ho la possibilità attraverso i miei libri di comunicare quel che sentivo e sento ancora oggi. Specialmente con “Il barattatore di libri” il mio secondo libro che narra il viaggio fatto nel 2015, attraverso le sue parole dona (come mi ricambiano i lettori), fiducia e amore verso sé stessi, rinascita e altruismo, non meno presenza e coraggio, per uscire dalle proprie zone di confort ed oltrepassare quella paura dettata solamente dalle nostre convinzioni per arrivare finalmente al proprio successo personale, interiore, fino a realizzare chi siamo veramente.
9) Qual’è il tuo motto?
Attraverso il terzo libro che ho scritto “108 Aforismi per un viaggio” cito alcuni pensieri che costantemente mi risuonano in testa, ne scrivo uno in particolare che è il mio motto: “Tutto si avvera se lo pensi con il cuore”.
10) Aggiungi qualcosa che non hai detto in questa intervista.
Sono Nato a Roma ma le mie origine sono catanesi. Ho sempre sentito un attaccamento molto forte a questa terra. Il solo pensiero di traghettare verso l’isola mia fa sentire un brivido forte ogni volta che mi immergo nei ricordi. E specialmente di quando per i miei primi quaranta anni, decisi di fare un viaggio in solitaria per tutta la Sicilia. Arrivando il giorno del mio compleanno il 24 luglio, nei comuni di nascita dei miei nonni Gaetano Sapuppo e Francesco Pedi per richiedere i loro atti di nascita e riportarli in un quadro ai miei genitori. Insomma fu un vero ritorno alle origini.
La paura più grande è ritrovarsi non soli ma soli con sè stessi. E dunque fare i conti con il proprio sé con la propria anima. Grazie al cielo mi sono “trovato” e “ritrovato”. Diventando sempre di più mio amico.