Lorenzo Porreta
1) chi sono io? Questa è una domanda a cui non so dare una risposta chiara, non sono abituato a interrogarmi.
Per dare una risposta banale, già sentita, posso dire: per conoscere chi sei devi prima capire cosa non sei.
Da un po’ di tempo a questa parte mi chiamano scrittore.
Io scrittore non lo sono affatto, sono uno a cui piace scrivere e nient’altro.
Per essere scrittori ci vuole ben altro. Gli scrittori sono altra roba.
Sono un autore ignorante, questo sì, perché a volte mi intrufolo in argomenti di cui non conosco nulla.
Una cosa è certa, cerco sempre di non dare di me un’immagine diversa da quello che sono.
Posso dire senza falsa modestia che sono una brava persona e voglio esserlo sempre e,
ho grande ammirazione per chi si chiede: chi sono io? Per chi ha un forte desiderio di
conoscersi e di crescere, vuol dire che è una persona forte che non ha paura.
2) I ricordi della mia infanzia sono piacevolissimi, ho una buona memoria e mi ricordo con nostalgia quasi tutto.
Il mio primo giorno di scuola lo ricordo bene, niente zaino costoso, solo due quaderni e una biro.
In attesa che mi dessero il testo di un unico libro. Stiamo parlando della metà degli anni sessanta.
E le partite di calcio in strada, c’erano poche auto e la cosa si poteva fare senza pericoli.
Il pallone era di plastica e dovevamo stare attenti che non finiva nel reticolato dove c’era il filo spinato e si bucava,
ma a noi bambini andava bene lo stesso, la partita la finivamo anche con il pallone scoppio.
Vinceva la squadra che arrivava per prima a fare dieci gol e, subito dopo la rivincita per chi perdeva.
I miei giocattoli erano: l’inseparabile bicicletta, e l’aquilone che mi costruivo io stesso.
Alle 18.00 tutti a casa per vedere la TV dei ragazzi, dove trasmettevano Rin tin tin e Bonanza.
Tempi diversi senza Cellulari e Tablet ma, pieni di umanità.
3) Io non posso fare niente, non ho la forza per fare niente.
Vorrei vedere un mondo in cui non si debbano vedere bambini che muoiono annegati nel Mediterraneo.
O che rotolano nella risacca privi di vita.
Vorrei vedere un mondo senza guerre e senza armi.
Pensieri utopistici i miei, un mondo che non vedremo mai.
I ricchi sono ricchi perché a loro fa comodo che ci siano i poveri. È la loro forza.
4) Il mio hobby? L’unico, è la fotografia che mi porto dietro dall’età di 14 anni, da quando mi regalarono una Leica,
pensa, non era una Reflex e dovevi stare attento nello scatto a non mozzare teste.
La mia passione? È chiaro, la scrittura che va di pari passo con la fotografia.
5) Cos’è l’amicizia? Questa domanda credo tu me l’abbia già fatta in un’altra occasione.
L’amicizia per me è porgersi senza chiedere niente in cambio, questo per me è l’amicizia.
Mentre la famiglia è il nido dove tu ti puoi rifugiare nei momenti di difficoltà.
Un genitore, un figlio, un fratello, quando si è cresciuti in un conteso famigliare sano non ti tradirà mai.
6) Gli animali? Li amo, soprattutto i cani, una ciotola piena, una carezza e, ti danno tutto l’affetto di questo mondo.
Ebbi un cane tanto tempo fa, si chiamava Blek, era un meticcio di taglia media, la sua morte fu un dramma e ho
deciso di non possederne più uno, anche perché non potrei dargli per mancanza di tempo la giusta attenzione.
7) Una cosa che ho fatto e che ricordo spesso è la pubblicazione del mio libro e la prima presentazione, un’emozione unica,
vorrei provare la stessa cosa la prossima pubblicazione del mio nuovo libro, credo di no. L’emozioni sono sempre diverse.
8) Leggere per me significa tanto, sono un buon lettore, leggo almeno 12 libri all’anno, come dico spesso i libri sono semi di saggezza.
Scrivere è catarsi, ti purifichi a ogni parola, a ogni frase e, puoi stravolgere qualsiasi realtà con la tua scrittura, la puoi portare nel
più profondo del tuo intimo e, non è vero quando uno scrittore dice che quello che scrive è inventato, le cose che si scrivono si
vivono quotidianamente. In qualche modo sono cose che durante il percorso della propria vita si sono viste, si sono vissute.
9) Il mio motto è vivere la mia giornata serenamente, alla fine quando sto per addormentarmi e faccio un ripasso dentro la mente per
come l’ho trascorsa mi dico: anche oggi non ho fatto del male a nessuno.
10) Non c’è nient’altro da aggiungere, abbiamo detto tutto quello che c’era da dire.
Grazie Francesco.