COMANDO PROVINCIALE CARABINIERI DI AREZZO – TRUFFE ONLINE, ANCORA INDAGINI E DENUNCE
Bibbiena – Purtroppo ancora una volta, i Carabinieri della Compagnia di Bibbiena – Stazione di Bibbiena, hanno affrontato due diverse situazioni, con conseguenti indagini, in cui sono stati truffati due casentinesi, in un’occasione un “acquirente” e in un’altra un “venditore”.
Nel primo caso, un 27enne di Bibbiena ha tentato di acquistare un Iphone 11 Pro ad un prezzo vantaggioso da una donna laziale, la quale, dopo aver ricevuto un bonifico istantaneo di 260,00 Euro, adducendo problemi con la spedizione, di fatto si rendeva irrintracciabile e non inviava il bene oggetto della trattativa. Seguendo il “flusso” del denaro, gli investigatori della Stazione di Bibbiena pervenivano ad una donna laziale, 47enne, che già in passato si era resa protagonista di episodi simili. Per lei una denuncia a piede libero per truffa.
Nel secondo caso, invece, un 25enne metteva in vendita abbigliamento sportivo, scarpe e una sacca di una nota marca, su un sito di compravendita, ricevendo subito una proposta da parte di un uomo interessato alla proposta. Offriva al venditore di pagare la cifra di 100,00 Euro attirandolo, con il consueto metodo, verso un ATM – Bancomat di Poste Italiane per ricevere il “pagamento”. Di fatto, con vari stratagemmi riusciva a farsi ricaricare il proprio conto /carta invece che inviare il pagamento allo sfortunato venditore. Addirittura riusciva ad ottenere una ricarica di 2800,00 Euro. Situazione davvero “amara”, posto che il venditore aveva proposto l’acquisto delle scarpe e della sacca a 100,00 Euro. In questo caso veniva denunciato a piede libero per truffa, un 24enne toscano, già protagonista di analoghe vicende.
Soprattutto nel secondo caso si richiama l’attenzione, da venditori, ai metodi di pagamento proposti da coloro i quali si professano interessati a beni ed oggetti che si pongono in vendita in rete. Il pagamento “al bancomat” immediato, è in realtà una raffinata truffa. I truffatori, ingolosendo il venditore circa la rapida conclusione dell’affare, propongono tale modalità di pagamento e con artifizi vari riescono, invece che a pagare, a farsi pagare, in modo truffaldino. Come sopra, addirittura per importi ben superiori a quelli riferiti al bene posto in vendita.
Arezzo, 20 gennaio 2021