Orazio Anania – Giornalista
Chi è Orazio Anania?
Orazio Anania è un uomo di 60 anni, sposato con 2 figlie, purtroppo pensionato; sempre alla ricerca di nuovi stimoli, nuovi obiettivi e nuovi progetti, anche ambiziosi, da sviluppare e finalizzare.
Quali sono i tuoi ricordi dei tuoi primi 10 anni e quali sono stati i tuoi giochi?
I miei primi 10 anni li ho vissuti in Calabria, dove sono nato. I ricordi dei primi anni di vita naturalmente sono sbiaditi. Per quanto riguarda i primissimi anni ricordo soltanto dei flash, delle situazioni avvenute a casa o nel vicinato: un incendio di una fabbrica di materassi a Locri, la morte di un vicino e le grida strazianti di una vedova in piena notte, i primi giorni di scuola, il trasferimento all’età di 7 anni a Salerno. Da qui i ricordi cominciano a diventare molto più nitidi e sono tutti legati alla scuola, agli amici, alla parrocchia Volto Santo, agli scout e a tante situazioni che sono state vissute con molto interesse e soprattutto con tanta gioia.
I giochi erano quelli tipici del tempo- Si stava giù in cortile, si giocava al calcio, si andava in bicicletta, si chiacchierava molto e si faceva molto vita di comunità; è stata un’adolescenza molto felice.
Cosa faresti per un mondo migliore?
Cosa farei per un mondo migliore. E’ una bella domanda. Diciamo che intanto quello che si chiede e serenità, tranquillità e pace. Una maggiore volontà da parte di tutti nel voler stare insieme e voler condividere anche le piccole cose. Importante sarà fare squadra per raggiungere sempre insieme obiettivi che ti portano a crescere e ad essere appunto sereno in tutti i sensi. Tutto gira, oggi, intorno all’economia, dunque quello che chiederei oggi e che tutti abbiano un lavoro e possano praticamente spendere i soldi che guadagnano e realizzare i propri sogni anche quelli materiali, che tutti possano avere la possibilità di raggiungere gli obiettivi che qualsiasi uomo si vuole porre: una casa, una famiglia; cose semplici che però rendono realizzato un uomo, una donna e che permettono praticamente di vivere nel migliore dei modi senza patire le ristrettezze o comunque le situazioni così drammatiche che molte famiglie e stanno vivendo in questo periodo, soprattutto per la mancanza di lavoro.
Quali sono i tuoi hobby e le tue grandi passioni?
I miei hobby attuali sono il cinema, l’organizzazione di grandi eventi come festival e soprattutto il mio premio Apoxiomeno. La realizzazione di progetti cinematografici e musicali il girare viaggiando per il mondo incontrando sempre persone nuove con cui condividere passioni e soprattutto progetti. La mia grande passione è quella di essere sempre insieme a tante persone che possono darmi ancora gli stimoli necessari per poter realizzare i progetti nuovi che si riallacciano un pò anche a quelle che erano le passioni da ragazzo. Sono tutte scommesse quelle che si vivono giornalmente. Io ho alzato l’asticella da un paio di anni pensando che ormai tutto è possibile in un mondo così globalizzato, dove tutti ci si conosce su Facebook e sui vari social.
Oggi la vicinanza di personaggi un tempo inarrivabili e così ridotta che si può osare; questo lo abbiamo dimostrato appunto con le mille esperienze e i 1000 progetti realizzati e finalizzati che oggi possiamo raccontare con grande orgoglio.
Che cos’è per te l’amicizia e la famiglia?
La famiglia e gli amici sono fondamentali. Una casa, un luogo dove poter vivere in serenità con gli affetti più prossimi. Il focolare domestico è quello che ti darà certezza di avere un punto di riferimento che ti rende sicuro. Così famiglia e gli amici “servono” sempre. Non solo per supportarti nei momenti più difficili, ma soprattutto per farti compagnia durante le giornate. Ti danno un senso di sicurezza anche loro. Ti permettono un confronto dialettico condividendo e discutendo su mille cose. Dalla semplice scampagnata. allo sport. all’organizzazione a punto di viaggi. Una vita senza amici o senza famiglia Io non riuscirei proprio a vederla.
Che rapporto hai con gli animali?
Gli animali fanno parte della famiglia. Io vivo in casa con un cane e un gatto. Praticamente sono partecipi a tutti i momenti lieti e tristi della nostra vita: Sono sempre lì con noi: guardano la televisione, ti aspettano quando rientri, anzi ti sentono e capiscono che tu sei praticamente vicino casa e stai per rientrare . Si vive così in simbiosi che non si riuscirebbe a pensare una vita senza di loro tanto sono così presenti nella tua quotidianità.
C’è qualcosa che hai fatto che ricordi spesso?
Sono molte le cose che ricordo con piacere soprattutto quelle che mi hanno dato gioia e sono tutte legate alle grandi fatiche. I lunghi studi universitari e non, le accademie militari (io ho frequentato due scuole abbastanza lunghe quella sottufficiali e l’Accademia militare di Modena) dove mi sono strutturato ancora di più come persona e come uomo soprattutto Ho attinto conoscenze che mai avrei potuto immaginare di vivere, di conoscere, una per tutto il paracadutismo. Io mi sono lanciato da un aereo e naturalmente quando la racconto oggi mi vengono ancora i brividi. Tante altre situazioni mi hanno emozionato come appunto Il correre le 27 maratone uno sforzo non solo fisico ma anche mentale. Mi ha insegnato a sopportare ancora con intelligenza la fatica e la stanchezza, tutte sofferenza che alla fine, al taglio del nastro, diventavano euforia, gioia e forza. La nascita delle mie due figlie, prima ancora il matrimonio. La realizzazione di progetti dove mi davano tutti perdente e tante altre situazioni. Ripeto la mia vita è sempre stata vissuta con obiettivi nuovi da raggiungere. E tutti questi obiettivi sono stati realizzati con molta fatica. Tutta farina del mio sacco con pochi aiuti e che rende quello che si è realizzato frutto di grande sofferenza e di grandissima soddisfazione.
Se non avessi fatto il Carabiniere cosa avresti fatto?
Io sono contento del percorso lavorativo appena conclusosi e della scelta fatta da adolescente, subito dopo le scuole superiori. Ho vinto il concorso e ho preso il coraggio necessario per salire su quel treno che a Roma. Da quel momento non sono più tornato indietro. Cosa avrei potuto fare di diverso? col senno di poi posso pensare che avrei potuto sfruttare meglio le mie doti artistiche, mi sarebbe piaciuto davvero fare l’attore, ma se devo dire che mi sarei divertito com’ è stato nel lavoro che ho fatto comincio ad avere dei dubbi. Da carabiniere ho toccato tante di quelle realtà e di quelle situazioni, che 42 anni me li ha fatti passare senza soluzione di continuità, senza neanche avere un momento di ripensamento e senza cali di tensione. Al ritmo del lavoro si aggiungono i 14-15 traslochi, le tante città dove io ho vissuto e lavorato: grandi città come Roma, Torino, Milano, Firenze. Luoghi dove praticamente ho incontrato tradizioni e modi di vivere diversi; mi sono sempre adattato anche perché ho sempre trovato persone al mio fianco che hanno facilitato il mio inserimento, ma soprattutto avevo un lavoro che mi permetteva di inserirmi nel contesto sociale di quei posti: Poi il resto lo ha fatto il mio carattere. Ho sempre avuto grande empatia e non mi ha assolutamente frenato i pregiudizi trovati soprattutto al nord dove spesso e volentieri mi facevano pesare la mia provenienza, l’essere del Sud! Ma anche in questo caso sono riuscito a non pensarci e imporre la mia personalità lasciando grandi ricordi e grandi amici.
Quale il tuo motto?
Motti che uso spesso un po’ scherzando come il classico “Futtitinni”, “Non è un problema mio, ma suo”, “Lei ha ragione ma io non ho torto” mi sono serviti soprattutto a non cedere di un passo dalla mia posizione, delle mie convinzioni, soprattutto quando sono convinto che sono nel giusto. Le critiche o comunque le accuse spesso vengono da persone che non ti vogliono granché bene, non ti rispettano e soprattutto ti invidiano. Allora serve massima diplomazia. Questo non vuol dire che sono presuntuoso anzi sono una persona che si confronta con gli altri ed è pronta a chiedere scusa o comunque a cambiare atteggiamento, pensiero o scelte. Dove capisco che bisogna concedere anche ai tuoi interlocutori un certo diritto di critica e di replica accetto qualsiasi commento.
Il motto più forte è stato quello che mi ha accompagnato nel corso della mia carriera militare “Usi obbedire tacendo e tacendo morir” perché è quello che mi ha dato praticamente la forza di poter essere sempre a fianco del cittadino, a dare tutto me stesso affinché potessi guadagnarmi rispetto e soprattutto un saluto sincero che è quello che mi basta.
Aggiungi qualcosa che non hai detto in questa intervista?
Niente da aggiungere ho detto tutto!!!