Comune di Arezzo: pratiche finanziarie in Consiglio Comunale
Consiglio Comunale 22 dicembre 2020 / Il documento unico di programmazione e il bilancio di previsione finanziario 2021/2023
“Per quanto riguarda il Documento unico di programmazione – ha sottolineato l’assessore Alberto Merelli – esso prende le mosse dal precedente mandato amministrativo. Lo schema del Dup prevede una sezione strategica e una sezione operativa, analizza le condizioni esterne e interne all’ente e fissa le linee programmatiche di governo, ovvero i 5 punti che il sindaco ha illustrato nel programma di mandato lo scorso novembre.
La città di tutti e di ciascuno: comprende il sociale e l’implementazione delle iniziative già intraprese in questo ambito, dalla carta valore famiglia al bonus natalità. C’è uno spazio importante dedicato ad altri progetti fra i quali l’introduzione del buono sport.
Città della crescita sostenibile: trovano spazio le interazioni con la Fondazione InTour e il progetto Arezzo Città dell’Oro. Questa amministrazione si è caratterizzata per un ottimo rapporto con i contribuenti e grazie alle varie delibere approvate ha predisposto regolamenti comunali volti a offrire ai contribuenti una vasta gamma di possibilità per i meccanismi di pagamento. Vi rientrano poi lo Sportello unico per le aziende e la gestione dei rifiuti per quanto di competenza del Comune, dal completamento dell’allocazione dei cassonetti cosiddetti ‘intelligenti’ alla riduzione della Tari.
La città della cultura: dalle politiche giovanili all’università, ai rapporti con la Fondazione Guido d’Arezzo.
Città europea resiliente e innovativa: comprende le opere pubbliche di maggiore rilievo che l’amministrazione intende realizzare, alcune già avviate, dalla viabilità al rischio idraulico, dalla manutenzione del verde a quella delle strade.
La città del benessere: comprende i progetti per il diritto alla casa, la tutela delle pari opportunità, la salvaguardia dei diritti degli animali. Fino all’auspicio del superamento delle macro-aree in ambito sanitario.
Se questo è l’ambito strategico, posso subito aggiungere che approvare il bilancio di previsione entro l’anno consente agli uffici al primo gennaio di disporre delle rispettive risorse. L’amministrazione prevede 109, 93 e 99 milioni di euro circa di entrate rispettivamente per 2021, 2022 e 2023. La parte del leone la fanno le entrate tributarie, per tutti e tre gli anni attorno ai 60 milioni (Imu sempre sopra la soglia dei 24 milioni, Tari sui 17 e mezzo). Cinque i milioni annui previsti da attività di controllo e repressione di irregolarità e illeciti. Un milione e mezzo all’anno è previsto dai dividendi delle società partecipate. I nuovi mutui: 707.000 euro nel 2021 e 2023 e poco più di due milioni nel 2022. Consolidiamo la prassi di contrarli secondo una misura omogenea con gli ammortamenti. Abbiamo così un indebitamento assolutamente accettabile. Il piano delle alienazioni porta a sei milioni e mezzo di euro previsti nel 2021.
Sei milioni e mezzo all’anno andranno nel fondo crediti di dubbia esigibilità, 23.000.000 nel 2021, 7 milioni nel 2022 e 14 milioni e mezzo nel 2023 andranno agli investimenti, in pratica le opere pubbliche annunciate nel piano triennale. La spesa corrente complessiva prevista nel 2021 è di 84 milioni e mezzo di euro e risorse cospicue andranno al sociale e allo sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente. Peraltro, in un anno come il 2020, il 10% delle uscite sugli oltre 80 milioni è costituito da risorse proprie destinate a fronteggiare l’emergenza Covid. Uno sforzo davvero importante da parte dell’amministrazione comunale. Il nostro non è un libro dei sogni: ho sentito questa frase ogni anno di mandato, perfino all’epoca della mia prima esperienza amministrativa, riferita al bilancio come al programma delle opere pubbliche. Ebbene: possono anche cambiare le forme di finanziamento dei lavori ma questi vanno comunque avanti e quando c’è capacità amministrativa, mi pare che i sogni si realizzino. Ultimo accenno ai tempi di pagamento: almeno 9 giorni prima della scadenza delle fatture dei fornitori. Un segnale indiscutibile”.
Donato Caporali: “rilevo come le frazioni siano citate 7 volte, mai i singoli quartieri. Eppure leggo frasi come ‘il Comune a casa’, quindi a quale tipologia di servizi si riferiscono e quali risorse sarebbero disponibili? Credo che quartieri e periferie meritino maggiore attenzione con progetti, magari sfruttando bandi regionali o europei, che prevedano il coinvolgimento dei centri di aggregazione sociale e della cittadinanza in generale. Leggo inoltre 500.000 euro annui dall’imposta di soggiorno ma mi pare una previsione molto aleatoria”.
Francesco Romizi: “mi trovo un po’ spiazzato da un documento di 400 pagine. Elaborato evidentemente in un altro pianeta, con una descrizione estranea alla realtà locale, senza senso della misura, estremamente generico, su tutte cito le pagine dedicate all’urbanistica, e con solo l’apologia sfrenata dell’operato dell’amministrazione. A fronte di colpe altrui, responsabili dell’isolamento cittadino. Intanto le due nuove fondazioni su sociale e istruzione: vogliamo sapere come e perché sottrarranno al Comune servizi fondamentali. Non ne vediamo il bisogno. Non si parla di un tavolo permanente di confronto con le forze economiche e sociali del territorio per garantire loro il sostegno necessario. La misura del bonus del 110% varata dal governo potrebbe essere sostenuta e invece silenzio. A un certo punto compare l’anello a nord che però nel frattempo è stato stralciato dal piano delle opere pubbliche”.
Roberto Bardelli: “il 2020 è stato un anno, come noto, purtroppo difficile. Il Dup così come concepito permetterà di farci trovare pronti al momento della ripartenza. Mi piace inoltre differenziare tra quella che è una spesa e quello che è un investimento e guardando quest’ultima voce ci sono risorse pronte all’uso. In giro abbiamo vari bandi, la giunta non può esimersi da una ricerca continua delle risorse in questa direzione. L’idea mia è un museo degli strumenti musicali a palazzo Carbonati e comunque tutto ciò che non si riesce ad alienare va sfruttato come sede di attività”.
Simon Pietro Palazzo: “è un bilancio mobile, non ingessato e questo avvantaggia sia chi lo gestisce sia chi ne controlla l’attuazione. I milioni destinati al sociale rappresentano un ottimo dato tendenziale di cui andremo fieri nel lungo periodo ma anche le risorse per lo sviluppo economico sono un segnale di autorevolezza. Non vedo isolazionismo ma una premura nella ricerca di finanziamenti. Ritengo opportuno proseguire lungo questa strada. Quanti sindaci possono vantarsi di chiudere con un bilancio in positivo?”.
Donella Mattesini: “il progetto delle fondazioni merita grande attenzione. Significa sottrarre servizi fondamentali, rispetto ai quali il Comune ha il dovere non di passare la mano ma di rafforzare elementi di democrazia e partecipazione. Il bonus natalità: non basta fare nascere i figli ma occorrono servizi permanenti, integrati con gli altri enti, a favore delle donne, per la conciliazione dei tempi. Non c’è una parola sulle disabilità. Si parla del garante e stop ma non di impegni concreti a partire dall’abbattimento delle barriere architettoniche. Così come silenzio sulla prevenzione della violenza sulle donne e sul rapporto con il terzo settore, fondamentale per garantire la coesione sociale”.
Egiziano Andreani: “le fondazioni si sono rivelate una scommessa vincente, pensiamo solo alla Fondazione Intour e ai risultati raggiunti, andrei piano prima di parlare di ‘carrozzoni’. Grazie a una proposta della Lega nella scorsa consiliatura abbiamo allungato gli orari delle strutture scolastiche per favorire le esigenze delle famiglie. Se è giusto che lo Stato abbia dato un contributo nel corso dell’emergenza, dobbiamo portare come elemento di vanto di questa amministrazione le risorse proprie investite nell’aiuto alla città e ai soggetti in difficoltà. Sulla base della capacità economica, abbiamo dato risposte e soluzioni. E non vorrei che passasse sotto silenzio il fatto che i pagamenti alle aziende sono sempre in regola”.
Lucia Tanti: “è sotto gli occhi di tutti anche quello che va. E lo dimostra il recente risultato elettorale che ci ha premiato. Se c’è stato smantellamento di alcuni servizi lo dobbiamo attribuire al centrosinistra, dal 2015 al 2020 invece abbiamo assunto molti educatori scolastici e questo la dice lunga sulla nostra reale volontà. Per quanto riguarda le fondazioni credo che questo sia il momento di un salto di qualità e di pensare a un sistema che tiene insieme chi eroga servizi sociali e partecipi a una co-programmazione. Non abbiamo fretta, c’è il tempo per valutare tutti gli aspetti e lo sfrutteremo”.
Marco Donati: “il Comune di Arezzo ha una tradizione importante di bilancio in equilibrio. Sono anni che c’è grande attenzione sulla tenuta economico-finanziaria. Che oggi il Comune abbia un bilancio in ordine è importante ma non basta l’utilizzo corretto delle risorse, serve coinvolgere negli investimenti le aziende partecipate. E vengo agli obiettivi del Dup: ci sono delle distanze. Ad esempio sulla digitalizzazione. Arezzo è attualmente in una situazione mediana fra le città italiane su questo terreno ma non capisco con quali risorse recupereremo posizioni. Il Comune fa poi fatica a cogliere le opportunità sul tappeto: a un recente bando della presidenza del consiglio dei ministri che premiava 20 Comuni capoluogo non ha partecipato. Adesso c’è la possibilità di finanziare piantumazione di alberi e piste ciclabili come ho sollecitato nel corso delle interrogazioni: vedremo. I dati sulla raccolta differenziata o sulla mobilità non presentano grandi miglioramenti. Arezzo viaggia lungo un contesto economico di grande difficoltà: ho sentito parlare di un polo dell’innovazione promosso dall’università. Il Comune di Arezzo fa parte della partita? La demografia: ad Arezzo cresce la natalità, senza però un boom, ma anche l’età media. Ci sono città maggiormente attrattive, che vanno più veloci sui servizi e si cita spesso il turismo: la Fondazione InTour ha goduto di risorse significative ma per un salto di qualità dobbiamo darci obiettivi sulla logistica, l’innovazione e i giovani. C’è ad esempio una dispersione scolastica di cui nessuno parla. In questa fase di cambiamento così complessa possiamo parlare con gli attori economici in un Consiglio Comunale aperto come ho già richiesto?”.
Jacopo Apa: “il Covid purtroppo ha inciso e inciderà. Tuttavia oggi certifichiamo quanto di buono è stato fatto e cosa faremo. Il dettaglio politico è la continuità tra primo e secondo mandato su crescita sostenibile, cultura, città europea, sociale, sicurezza, giovani”.
Nella replica Alberto Merelli ha ricordato come “le modalità di vendita di immobili da parte del Comune siano condizionate da procedure che non sono proprio in linea con le esigenze di mercato. Bisognerebbe portare a conoscenza di queste operazioni, ad esempio, gli stranieri. Sono disponibile a riconoscere i meriti anche di altri attori istituzionali. Il Dup è entrato nell’ordinamento degli enti locali nel 2014. Chi ha fatto esperienze amministrative prima di questa data ricorderà che al bilancio era allegata la relazione previsionale e programmatica, un documento di strategia politica. La natura di questa relazione è in sostanza trasmigrata nel Dup. Il Dup dovrebbe dunque dare cornice politica al bilancio, insieme alle esigenze del territorio a cui dobbiamo dare risposta e le cui dinamiche, al netto dell’emergenza attuale, sono velocissime”.
Il sindaco Alessandro Ghinelli: “ringrazio tutta la giunta e non solo l’assessore Alberto Merelli. Il Dup è una traccia sulla quale un’amministrazione edifica la solida struttura di una città e gli assessori hanno dato il loro contributo con un eccellente lavoro di squadra. Grazie anche al Consiglio Comunale che ha permesso la discussione in questa lunga seduta di un documento così importante”.
Il documento unico di programmazione e il bilancio di previsione finanziario sono stati approvati con i voti della maggioranza.
Approvato anche il bilancio consolidato del Comune di Arezzo, il documento che recepisce e raggruppa il bilancio comunale e quello delle partecipate, sia in forma integrale sia con partecipazioni non maggioritarie: Atam, Arezzo Multiservizi, Aisa spa, Aisa impianti, Coingas, Afm, Arezzo Casa, Estra spa, le due fondazioni InTour e Guido d’Arezzo, Fraternita dei Laici, Casa di riposo Fossombroni, Autorità idrica toscana, le due istituzioni Biblioteca città di Arezzo e Giostra del Saracino, quest’ultima in via di esaurimento dopo lo scioglimento. “Le procedure di consolidamento, revisione e di verifica delle posizioni contabili – ha sottolineato l’assessore Alberto Merelli – sono complicate e il lavoro degli uffici è dunque importante. L’attivo patrimoniale così come il risultato operativo del conto economico sono significativi e non credo siano molti i Comuni che possono vantare questa situazione. Un chiarimento merita Arezzo Multiservizi: la sua perdita è dovuta principalmente a un problema di natura demografica legato alla diminuzione della mortalità. Tendenza che riscontriamo anche nel 2020. Si tratta di un fatto ovviamente positivo che incide sui ricavi dell’azienda. Diminuiscono inoltre le tumulazioni a favore delle cremazioni: le prime garantiscono un maggiore corrispettivo, le seconde determinano costi maggiori. E sommando i due fattori otteniamo l’attuale risultato”.
Luciano Ralli: “volevo chiedere un giudizio politico all’assessore: il bilancio consolidato da qualche anno rende consapevoli della situazione anche delle partecipate. Ci sentiamo tranquilli dello stato della holding ‘Comune’? Ho visto inoltre che sono state inserite le fondazioni: è una cosa che trova paralleli anche in altri Comuni?”.
Per Marco Donati “sulla vicenda della Multiservizi va posta attenzione: nel 2016 era classificata come un’azienda ben gestita, adesso emergono diseconomie. Ha 26 dipendenti, fa ricorso a consulenze, per cui va capito se deve andare in un’altra direzione o vanno cambiate le sue modalità gestionali. Più in generale, possiamo dire che sono emerse criticità per le aziende partecipate non essendo sfruttate come strumenti di politica industriale. Possiamo contemplare l’idea di un’academy pubblica per la formazione del personale che vi sarà impiegato, in collegamento con gli istituti scolastici superiori? Finora, non emerge una mission complessiva e stiamo parlando del patrimonio più importante del Comune”.
Alberto Merelli ha ricordato che “il bilancio consolidato è uno strumento che il legislatore ha adottato per risolvere il problema dei debiti che non emergevano dal bilancio del Comune ma che le partecipate registravano e restavano ‘nascosti’. L’idea di un osmosi fra i vari bilanci risponde a un’esigenza di responsabilizzazione. Se questa è dunque la ratio del documento, rispetto alla domanda ‘possiamo stare tranquilli’, la risposta è positiva”.